Mi chiedi se e quali applicazioni io abbia condotto in proposito. Ho fatto diversi tentativi, ma da alcuni anni mi sono soffermata, in particolare, su una tecnica che mi sta dando risultati abbastanza buoni.
E' una tecnica già conosciuta in ambito linguistico il "cloze". Restringendo il campo ai problemi matematici, che sono l'ambito entro cui mi muovo, ho sperimentato che l'utilizzo del cloze, denominato da me "scientifico", per la comprensione dei testi dei problemi fornisce buoni risultati per quanto riguarda l'alunno medio ed è di supporto anche ai ragazzi con difficoltà di apprendimento più o meno importanti. Naturalmente per i ragazzi con difficoltà di apprendimento importanti, i testi dei problemi devono essere scelti ad hoc.
Per quanto riguarda il supporto delle tecnologie, spesso ricorro all'utilizzo di power point richiedendo ai ragazzi di organizzare diagrammi di flusso, diagrammi a blocchi e altri tipi di grafici per descrivere la soluzione di un problema.
Ho verificato che il ricorso a queste modalità, piuttosto che il disegno su carta, riesce a far concentrare di più i ragazzi nell'individuazione ad esempio di dati utili o ridondanti. Il lavoro viene condotto in genenere i gruppi ristretti di tre alunni.
Una variabile sempre in bilico è purtroppo il tempo a disposizione! Personalmente ho optato per dedicare molto spazio alle fasi iniziali, quando introduco i problemi ( in prima o in seconda media, dipende dalle classi con cui ho a che fare).
Ci concentriamo su pochi problemi più che sul numero, smontandoli e ricomponendoli in vari modi. Ho constatato che questo modo di agire offre risultati migliori che non il macinare decine e decine di problemi.
Sarebbe utile conoscere le esperienze concrete di altri componenti di questo gruppo.